martedì 25 febbraio 2014

proposte, consigli e soluzioni diverse


Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, 
è cosa buona per l'uomo non toccare donna;
tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, 
ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.

Il marito compia il suo dovere verso la moglie; 
ugualmente anche la moglie verso il marito.
La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; 
allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie.

Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, 
per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, 
perché satana non vi tenti nei momenti di passione.
Questo però vi dico per concessione, non per comando.

Vorrei che tutti fossero come me; 
ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.

Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;
ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere.

Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: 
la moglie non si separi dal marito - e qualora si separi, 
rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.

Agli altri dico io, non il Signore: se un nostro fratello ha la moglie non credente 
e questa consente a rimanere con lui, non la ripudi;
e una donna che abbia il marito non credente, 
se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi:
perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente 
e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; 
altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono santi.

Ma se il non credente vuol separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello
o la sorella non sono soggetti a servitù; Dio vi ha chiamati alla pace!
E che sai tu, donna, se salverai il marito? 
O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?

Fuori di questi casi, ciascuno continui a vivere secondo la condizione 
che gli ha assegnato il Signore,così come Dio lo ha chiamato; 
così dispongo in tutte le chiese.

Qualcuno è stato chiamato quando era circonciso? Non lo nasconda!
È stato chiamato quando non era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere!

La circoncisione non conta nulla, e la non circoncisione non conta nulla;
conta invece l'osservanza dei comandamenti di Dio.

Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato.
Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare;
ma anche se puoi diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione!
Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore, 
è un liberto affrancato del Signore!
Similmente chi è stato chiamato da libero, è schiavo di Cristo.

Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini!
Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione 
in cui era quando è stato chiamato.
Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio,
come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia.

Penso dunque che sia bene per l'uomo, 
a causa della presente necessità, di rimanere così.

Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. 
Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla.
Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato.
Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.

Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve;
d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero;
coloro che piangono, come se non piangessero 
e quelli che godono come se non godessero;
quelli che comprano, come se non possedessero;
quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno:
perché passa la scena di questo mondo!

Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa
delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;
chi è sposato invece si preoccupa
delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso!
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa
delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito;
la donna sposata invece si preoccupa
delle cose del mondo, come possa piacere al marito.

Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio,
ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.

Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente 
nei riguardi della sua vergine,
qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così,
faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure!
Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, 
non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, 
ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.

In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene 
e chi non la sposa fa meglio.

La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito;
ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, 
purché ciò avvenga nel Signore.

Ma se rimane così, a mio parere è meglio; 
credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.

                                                                               San Paolo di Tarso
                                                                                 (1Cor, 7)


lunedì 17 febbraio 2014

a causa del "verso"... questioni diverse


...Nessun uomo diventa peggiore per opera di un uomo sapiente. 
Questa non è affatto una colpa insignificante: 
anzi è così grande che non può trovarsi in un uomo sapiente.
Dio però è più eccellente di qualunque uomo sapiente.

Molto meno quindi l’uomo diviene peggiore per opera di Dio, 
poiché la volontà di Dio è molto più eccellente di quella dell’uomo sapiente. 
Quando poi si dice che è l’autore, s’intende che egli vuole. 

È dunque per colpa della volontà che l’uomo diventa peggiore. 
Se questo vizio, come insegna la ragione, è assolutamente estraneo 
alla volontà di Dio, bisogna cercare dove si trova...

...La causa della perversione dell’uomo si trova in lui 
o in qualcun altro o nel nulla. 

Se nel nulla, non c’è una causa. 
Ma se nel nulla s’intende che l’uomo è stato tratto dal nulla 
o dagli elementi che sono stati fatti dal nulla, 
la causa allora sarà ancora in lui, perché il nulla è, per così dire, la sua materia. 

Se la causa è in un altro, chiedersi è in Dio o in qualche altro uomo, 
oppure in qualcosa che non sia né Dio né uomo. 
Di certo non è in Dio, perché Dio è la causa dei beni.

Se dunque è nell'uomo, o c’è per forza o per convinzione. 
Per forza non è assolutamente possibile, 
perché non c’è causa più potente di Dio. 
Dio ha infatti creato l’uomo così perfetto che, se vuole rimanere ottimo, 
non ne sarebbe impedito dall'opposizione di alcuno. 

Se invece ammettiamo che l’uomo può pervertirsi per consiglio di un altro uomo, 
bisognerà cercare di nuovo da chi è stato pervertito lo stesso cattivo consigliere. 
È infatti impossibile che non sia cattivo un tale consigliere. 

Resta un non so che d’indefinito, che non sia né Dio né uomo: 
ma qualunque cosa sia, o ha usato la forza o la persuasione. 

Riguardo alla forza si risponderà come sopra; 
invece, qualunque sia il motivo della persuasione, 
poiché il consiglio non costringe chi non vuole, 
la causa della sua perversione ricade nella stessa volontà dell’uomo, 
sia o non sia stato pervertito dal consiglio di qualcuno.

Sant'Agostino d'Ippona