"Era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a
divenirlo anche nel corpo,
quando, un giorno, passò accanto alla chiesa di San
Damiano,
quasi in rovina e abbandonata da tutti.
Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice
e devoto
davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia
divina,
si ritrova totalmente cambiato.
Mentre egli è così profondamente
commosso, all’improvviso
– cosa da sempre inaudita – l’immagine di Cristo
crocifisso,
dal dipinto gli parla, movendo le labbra.
“Francesco, - gli dice chiamandolo per nome – va’,
ripara la
mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”.
Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i
sensi a queste parole.
Ma subito si dispone ad obbedire e si concentra tutto su
questo invito.
Ma, a dir vero, poiché neppure lui riuscì mai ad esprimere
l’ineffabile trasformazione che percepì in se stesso,
conviene anche a noi
coprirla con un velo di silenzio.
Da quel momento si fissò nella sua anima santa la
compassione del Crocifisso e,
come si può piamente ritenere, le venerande
stimmate della Passione,
quantunque non ancora nella carne, gli si impressero
profondamente nel cuore."
Dalla Vita Seconda di San Francesco
di fra Tommaso da Celano
(2C 10: FF 593-594)