domenica 27 dicembre 2015

quando l'altro è reale per noi

Il mostrarsi della realtà dell’altro 
coincide con la collaborazione con questa realtà in quanto teleologica, 
con la realtà di una tensione verso altro da sé.

Solo in questa collaborazione l’altro diviene reale per noi. 
Infatti, fintanto che egli resta per noi qualcosa di semplicemente disponibile, 
egli non è per noi ciò che egli è “in se stesso”:

noi possiamo renderci conto di che cosa significhi un io 
soltanto se viviamo come io, 
se cioè siamo istinto ma allo stesso tempo usciamo dalla nostra autoreferenzialità 
e percepiamo noi stessi come l’altro dell’altro, 
e l’altro, da parte sua, come alter ego.


Spaemann R. 2005, Persone. Sulla differenza tra qualcuno e qualcosa, 128,
a cura di L. A , Laterza, Roma-Bari

http://www.ricercafilosofica.it/epekeina/index.php/epekeina/article/download/26/19

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