sabato 25 aprile 2015

...di libera e spontanea volontà


Per coloro che ancora non sono membri. 

Anche questi che non appartengono al visibile organismo della Chiesa, 
come voi ben sapete, Venerabili Fratelli, 

fin dal principio del Nostro Pontificato, 
li affidammo alla celeste tutela ed alla celeste direzione, 
protestando solennemente che dietro l’esempio del buon Pastore, 
nulla Ci stava più a cuore che essi abbiano la vita e l’abbiano in sovrabbondanza 
(cfr. Lett. Enc. "SummiPontificatus"). 

E quella solenne Nostra affermazione, 
dopo aver implorate le preghiere di tutta la Chiesa, 
intendiamo ripetere in questa Lettera Enciclica, 
con la quale abbiamo celebrato le lodi "del grande e glorioso Corpo di Cristo" 
(Iren. Adv. Hær., IV, 33, 7; Migne, P. G., VII, 1076): 

con animo straripante di amore, 
invitiamo tutti e singoli ad assecondare spontaneamente 
gli interni impulsi della divina grazia 
e a far di tutto per sottrarsi al loro stato 
in cui non possono sentirsi sicuri della propria salvezza 
(Pio IX "Jam nos omnes", 13 Sett. 1868: Act. Conc. Vat. C. L., VII, 10), 

perché, sebbene da un certo inconsapevole desiderio e anelito 
siano ordinati al mistico Corpo del Redentore, 
tuttavia sono privi di quei tanti doni ed aiuti celesti 
che solo nella Chiesa Cattolica è dato di godere. 

Rientrino perciò nella cattolica unità e tutti uniti a Noi 
nell’unica compagine del Corpo di Gesù Cristo, 
vengano con Noi all’unico Capo nella società di un gloriosissimo amore 
(cfr. Gelas.I, Epist.XIV: Migne,P.L.,LIX, 89). 

Senza mai interrompere di pregare lo Spirito dell’amore e della verità, 
Noi li aspettiamo con le braccia aperte, non come estranei, 
ma quali figli che entrino nella loro stessa casa paterna.


Però, mentre desideriamo che una tale preghiera 
salga ininterrotta a Dio da parte di tutto il Corpo mistico 
affinché tutti gli sviati entrino al più presto nell’unico ovile di Gesù Cristo, 
dichiariamo che è assolutamente necessario 
che ciò sia fatto di libera e spontanea volontà, 
non potendo credere se non chi lo vuole 
(cfr. August., In Jo. Ev. tract., XXVI, 2: Migne, P. L., XXX, 1607). 

Se alcuni, non credenti, vengono di fatto spinti 
ad entrare nell’edificio della Chiesa, 
ad appressarsi all’altare, a ricevere i Sacramenti, 
costoro, senza alcun dubbio, 
non diventano veri cristiani, (cfr. August., ibidem), 
poiché la Fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio (Hebr. XI, 6), 
deve esser libero "ossequio dell’intelletto e della volontà" 
(Conc. Vat., De Fide cath., cap. 3). 

Se dunque dovesse talvolta accadere che, 
in contrasto con la costante dottrina di questa Sede Apostolica 
(cfr. Leo XIII: "Immortale Dei"), 
taluno venga spinto suo malgrado ad abbracciare la Fede cattolica, 
Noi non possiamo esimerCi, per coscienza del Nostro dovere, 
dall’esprimere la Nostra riprovazione. 


E poiché gli uomini godono di libera volontà e possono anche, 
sotto l’impulso di perturbazioni d’animo e di perverse passioni, 
abusare della propria libertà, 
è perciò necessario che vengano attratti con efficacia alla verità 
dal Padre dei lumi per opera dello Spirito del Suo diletto Figlio.

Che ancora molti, purtroppo, errano lontani dalla cattolica verità 
e non piegano l’animo all’afflato della grazia divina, 
ciò avviene perché né essi (cfr. August., ibidem), 
né i fedeli cristiani innalzano a Dio più ferventi preghiere a tal fine. 

Noi quindi vivamente e insistentemente esortiamo 
tutti coloro che sentono amore per la Chiesa, affinché, 
seguendo l’esempio del divin Redentore, 
non cessino mai di elevare tali suppliche.

http://w2.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/
hf_p-xii_enc_29061943_mystici-corporis-christi.html

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