lunedì 22 giugno 2015

attraverso un frammento di materia

I Sacramenti sono un modo privilegiato in cui la natura
viene assunta da Dio e trasformata
in mediazione della vita soprannaturale.

Attraverso il culto siamo invitati ad abbracciare
il mondo su un piano diverso.
L’acqua, l’olio, il fuoco e i colori sono assunti
con tutta la loro forza simbolica e si incorporano nella lode.

La mano che benedice è strumento dell’amore di Dio
e riflesso della vicinanza di Cristo
che è venuto ad accompagnarci nel cammino della vita.

L’acqua che si versa sul corpo del bambino
che viene battezzato è segno di vita nuova.

Non fuggiamo dal mondo né neghiamo la natura
quando vogliamo incontrarci con Dio.

Questo si può percepire specialmente nella spiritualità dell’Oriente cristiano:

«La bellezza, che in Oriente è uno dei nomi
con cui più frequentemente si suole esprimere
la divina armonia e il modello dell’umanità trasfigurata,
si mostra dovunque:
nelle forme del tempio, nei suoni, nei colori, nelle luci e nei profumi».

Per l’esperienza cristiana, tutte le creature dell’universo materiale
trovano il loro vero senso nel Verbo incarnato,
perché il Figlio di Dio ha incorporato nella sua persona
parte dell’universo materiale,
dove ha introdotto un germe di trasformazione definitiva:

«Il Cristianesimo non rifiuta la materia, la corporeità;
al contrario, la valorizza pienamente nell’atto liturgico,
nel quale il corpo umano mostra la propria natura intima
di tempio dello Spirito e arriva a unirsi al Signore Gesù,
anche Lui fatto corpo per la salvezza del mondo».

Nell’Eucaristia il creato trova la sua maggiore elevazione.
La grazia, che tende a manifestarsi in modo sensibile,
raggiunge un’espressione meravigliosa quando Dio stesso,
fatto uomo, arriva a farsi mangiare dalla sua creatura.

Il Signore, al culmine del mistero dell’Incarnazione,
volle raggiungere la nostra intimità
attraverso un frammento di materia.

Non dall’alto, ma da dentro,
affinché nel nostro stesso mondo
potessimo incontrare Lui.

Nell’Eucaristia è già realizzata la pienezza,
ed è il centro vitale dell’universo, il centro traboccante
di amore e di vita inesauribile.

Unito al Figlio incarnato, presente nell’Eucaristia,
tutto il cosmo rende grazie a Dio.

In effetti l’Eucaristia è di per sé un atto di amore cosmico:
«Sì, cosmico! Perché anche quando viene celebrata
sul piccolo altare di una chiesa di campagna,
l’Eucaristia è sempre celebrata, in certo senso,
sull’altare del mondo».

L’Eucaristia unisce il cielo e la terra,
abbraccia e penetra tutto il creato.

Il mondo, che è uscito dalle mani di Dio,
ritorna a Lui in gioiosa e piena adorazione:

nel Pane eucaristico «la creazione è protesa
verso la divinizzazione, verso le sante nozze,
verso l’unificazione con il Creatore stesso».

Perciò l’Eucaristia è anche fonte di luce e di motivazione
per le nostre preoccupazioni per l’ambiente,
e ci orienta ad essere custodi di tutto il creato.

http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/
papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html

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