“Tre giorni dopo, ci
fu uno sposalizio a Cana di Galilea
e c'era la madre di
Gesù.
Fu invitato alle
nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Nel frattempo, venuto
a mancare il vino,
la madre di Gesù gli
disse: "Non hanno più vino".
E Gesù rispose:
"Che ho da fare con te, o donna?
Non è ancora giunta
la mia ora".
La madre dice ai
servi: "Fate quello che vi dirà".
[...] Così Gesù diede
inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea,
manifestò la sua gloria
e i suoi discepoli credettero in lui”.
...rivolge ai servi quell'invito;
"Qualsiasi cosa vi dica, fatela!",
che non è solo il testamento di Maria
(le ultime parole che di lei ci riferisce la Bibbia),
non è solo quello che, attraverso i secoli,
andrà ripetendo ogni volta che farà sentire la sua voce,
nelle apparizioni straordinarie:
qui il significato è ancora più profondo.
I biblisti notano che Giovanni,
in questa sua narrazione
segue il grande schema delle alleanze bibliche,
la prima delle quali è quella del Sinai,
che viene poi più volte rinnovata lungo la storia di Israele.
Sempre nelle alleanze, c'è un mediatore.
Sul Sinai è Mosè, a Cana è Maria.
Sempre è ripetuta una frase che indica
l'accoglimento delle parole di Dio.
Sul Sinai il popolo dice:
"Quello che il Signore ci dirà noi lo faremo";
a Cana è la Madonna che dice:
"Qualsiasi cosa vi dica, fatela".
http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVM.HTM
Gabriele Amorth, Il Vangelo di Maria, pp. 94-95
Nessun commento:
Posta un commento