venerdì 20 maggio 2016

... non sempre abbiamo ragione


... "va notato che ci sono alcuni i quali hanno 
la ragione sconvolta dalle passioni, 
o dalle cattive consuetudini, 
oppure dalle cattive disposizioni naturali. 
Giulio Cesare [De bello gallico 6, 23], p. es., 
racconta che una volta presso i popoli della Germania 
non si considerava delittuoso il latrocinio, 
che pure è espressamente contrario alla legge naturale" 
(S.Th. I-II q.94 a.4). 

La storia si ripete ... 
credo che siamo comunque responsabili, personalmente, 
delle cause (ignoranza o negligenza) che rendono impossibile 
alla nostra ragione il giudicare bene, 
avendo presente la complessità del reale. 

In altri passi lo stesso Tommaso ricorda 
che è bene per un uomo - secondo un ordine naturale - 
desiderare una donna, avere un rapporto aperto alla vita, etc... 
non è bene però fare tutto ciò 
venendo meno ad un impegno di fedeltà definitivo (es. matrimonio). 

Direi che oggi è bene difendere la libertà ed i diritti delle donne, 
ma non è bene farlo quando questo mette a repentaglio un'altra vita. 

Non in tutte le circostanze abbiamo diritto a tutto. 

Esistono delle eccezioni: 
probabilmente, in alcune circostanze 
(es. rischio vita della madre,
nella certezza di non poter salvare il figlio), 
anche l'aborto potrebbe essere considerato 
giustificabile in una società laica 
... ma non in tutte. 

Chi ha sostenuto o sostiene che in qualunque caso 
la donna abbia diritto all'aborto, evidentemente, 
giudica in modo errato la relazione
tra la libertà della donna e il bene della vita del nascituro.
Nella vita pratica, 
davanti a vari casi particolari 
non si può fare riferimento in modo necessario 
ad una legge generale. 

Per questo motivo la legge 194 è ingiusta 
e chi l'ha sostenuta consapevolmente e in modo ostinato 
si è messo in grave errore ... 
ha sostenuto una legge ingiusta 
ed ha sostenuto i diritti civili in modo errato. 

Noi umani, non sempre abbiamo ragione.

Solo i santi o gli eroi sono sempre disposti a dare
la propria vita, per il bene di un'altra.

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