domenica 11 gennaio 2015

la libertà e l'uomo debole...


Pur essendo libero da tutti, 
mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero:

mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; 
con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, 
pur non essendo sotto la legge, 
allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge.

Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, 
pur non essendo senza la legge di Dio, 
anzi essendo nella legge di Cristo, 
per guadagnare coloro che sono senza legge.

Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; 
mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.

Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, 
ma uno solo conquista il premio? 
Correte anche voi in modo da conquistarlo!

Però ogni atleta è temperante in tutto; 
essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, 
noi invece una incorruttibile.

Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; 
faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria,

anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù 
perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, 
venga io stesso squalificato.


"Tutto è lecito!". Ma non tutto è utile! 
"Tutto è lecito!". Ma non tutto edifica.

Nessuno cerchi l'utile proprio, ma quello altrui.

Tutto ciò che è in vendita sul mercato, 
mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza,

perché del Signore è la terra e tutto ciò che essa contiene.

Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, 
mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, 
senza fare questioni per motivo di coscienza.

Ma se qualcuno vi dicesse: 
"È carne immolata in sacrificio", astenetevi dal mangiarne, 
per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza;
della coscienza, dico, non tua, ma dell'altro. 

Per qual motivo, infatti, questa mia libertà 
dovrebbe esser sottoposta al giudizio della coscienza altrui?

Se io con rendimento di grazie partecipo alla mensa, 
perché dovrei essere biasimato per quello di cui rendo grazie?

Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, 
fate tutto per la gloria di Dio.

Non date motivo di scandalo 
né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio;

così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, 
senza cercare l'utile mio ma quello di molti, 
perché giungano alla salvezza.

San Paolo, Lettera ai Corinzi,
[9,19-27] - [10,23-33]

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