Dio è causa esemplare di tutte le cose.
E si dimostra osservando che l'esemplare
è necessario alla produzione di una cosa,
perché l'effetto raggiunga una forma determinata:
infatti l'artefice produce una data forma nella materia
in base all'esemplare al quale s'ispira,
sia esso un modello a cui guarda dall'esterno,
o un esemplare concepito internamente dall'intelligenza.
Ora, è chiaro che le cose prodotte dalla natura
ricevono delle forme determinate.
E questa determinazione di forme è necessario riportarla,
come a prima causa, alla sapienza divina,
la quale ha fissato l'ordine dell'universo,
che consiste nella varietà delle cose.
Perciò è necessario affermare che nella divina sapienza
si trovano le essenze di tutte le cose:
le quali sopra abbiamo chiamato idee,
cioè forme esemplari esistenti nella mente di Dio.
E sebbene esse siano molteplici relativamente alle cose,
tuttavia non sono in realtà distinte dall'essenza divina,
in quanto la somiglianza di questa
può essere da più cose diversamente partecipata.
Così dunque Dio stesso è la causa esemplare di tutte le cose.
Anche tra gli esseri creati però alcuni possono dirsi
esemplari o modelli di altri,
in quanto certe cose somigliano a certe altre,
o secondo una medesima specie, ovvero per un'analogia di imitazione.
San Tommaso D'Aquino, Somma teologica I, q. 44, a. 3
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