venerdì 5 febbraio 2016

il vanto escluso ...

Non c'è nessun giusto, nemmeno uno, 
non c'è sapiente, non c'è chi cerchi Dio! 

Tutti hanno traviato e si son pervertiti; 
non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno. 

La loro gola è un sepolcro spalancato, 
tramano inganni con la loro lingua, 
veleno di serpenti è sotto le loro labbra, 
la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza. 

I loro piedi corrono a versare il sangue; 
strage e rovina è sul loro cammino 
e la via della pace non conoscono. 
Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi. 

Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge 
lo dice per quelli che sono sotto la legge, 
perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo 
sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. 

Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo 
sarà giustificato davanti a lui, 
perché per mezzo della legge 
si ha solo la conoscenza del peccato. 

Ora invece, indipendentemente dalla legge, 
si è manifestata la giustizia di Dio, 
testimoniata dalla legge e dai profeti;
giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, 
per tutti quelli che credono. 

E non c'è distinzione: 
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 
ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, 
in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. 

Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione 
per mezzo della fede, nel suo sangue, 
al fine di manifestare la sua giustizia, 
dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, 
nel tempo della divina pazienza. 

Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, 
per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù. 

Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! 
Da quale legge? Da quella delle opere? 
No, ma dalla legge della fede. 

Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede 
indipendentemente dalle opere della legge.

Paolo, Romani, 3,10-28
http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_PX0.HTM

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