martedì 27 agosto 2013

se non è utile ... è persona

Se tutto ciò che esiste è stato creato da un Dio con una intelligenza e una volontà perfetta, allora il creato (imperfetto) possiede in sé un certo grado di perfezione ed è stato voluto con intelligenza per la perfezione.
Uno degli elementi costitutivi della perfezione creata con intelligenza, per come a noi si manifesta, è l'ordine progressivo: tutto ciò che è stato creato, pertanto, partecipa in gradi diversi dell'ordine assoluto che lo ha di fatto posto in essere. Tutto tende secondo un certo grado e un ordine progressivo alla perfezione.
Nella creazione riconosciamo esseri o individui inanimati che comunemente chiamiamo "cose" ed esseri o individui animati (viventi) che distinguiamo genericamente per tipologia e grado di complessità strutturale in piante, animali, uomini. Ad oggi non si è ancora certi dell'esistenza degli "alieni", ma la loro possibile esistenza non risulta necessaria per elaborare riflessioni di carattere filosofico o teologico adeguate alla nostra natura: a noi non importa l'eventuale grado di perfezione dell' "alieno" rispetto alle altre creature, riconosciamo di fatto l'assurdo logico nel pensarlo come necessario alla realizzazione dell'atto creativo, compiuto nella nostra prospettiva soltanto da Dio in modo esclusivo e attuale o continuo.
Tornando a riflettere su ciò che ha vita, esclusa una "capacità fonetica" nella pianta, possiamo affermare che soltanto l'uomo ha il potere di esprimersi in un linguaggio articolato, complesso e formalizzato che vada oltre l'emissione di suono carica di significato ad esempio emessa da un cane o da un delfino. 
Soltanto l'uomo sembra possedere, nella nostra riflessione, una capacità di esprimersi e di correggersi in modo autocosciente nella parola, in modo intelligente e volontario per un fine: soltanto l'uomo, in quanto intelligente, può essere capace di esprimersi in un ragionamento e in un'azione per un fine descrittivo o dialettico.
Tornando a riflettere sulle "cose" inanimate, riconosciamo in esse una esistenza priva di autocoscienza, per l'assenza di una intelligenza e una volontà propria che lo manifestino. La capacità che ha una pietra o un pezzo di carbone di trattenere una forma di energia come il calore o di rilasciarla, per quanto manifesti in essa la presenza di qualcosa di unico, vero, bello, buono e utile allo stesso tempo manifesta una natura passiva limitata al trasferimento statico o dinamico dell'energia.
In questa prospettiva tutto ciò che esiste di inanimato e animato, compresa la persona, ha in sé qualcosa di unico di vero, di bello e di buono: soltanto ciò che nella creazione non è persona, e quindi è privo di una intelligenza e una volontà per partecipazione analoga a quella del Creatore, è uno strumento utile.
Si potrebbe obiettare a questo che gli atti dell'uomo sono utili al conseguimento del bene politico, economico, e sociale. 
Se ciascuna persona è tale per il possesso di una certa intelligenza e di una certa forza di volontà, allora potrà valutare di volta in volta l'utilità di un'azione nella consapevolezza che la persona è causa dell'atto, pur restando misteriosamente distinta dall'atto compiuto. Dell'atto compiuto rimane in essa soltanto una responsabilità limitata dal grado di libertà con cui l'atto è stato compiuto.
La persona rimane in se stessa un fine ordinato all'Assoluto, la "cosa" inanimata e animata rimane ordinata alla persona come strumento utile a un fine: la persona può essere subordinata a un'altra persona simile temporaneamente e soltanto nella giustizia, liberamente nel servizio, nel rispetto della sua intelligenza e volontà ordinate spontaneamente alla lode di Dio solo.
Nel mondo attuale rimane utilissimo anzi necessario, per evitare le guerre fratricide, difendere attraverso l'istruzione ciò che non è utile: la Persona a immagine e somiglianza dell'unico autentico fine, un Dio perfetta-relazione.         
  

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