giovedì 12 settembre 2013

...la vita dei solitari

Se la vita comune, la vita sociale nella sua dimensione politica ed economica è un bene per sé stessi e per l'altro, allo stesso tempo può essere un limite alla conoscenza ed alla realizzazione del singolo nella propria individualità. Sub-ordinare le finalità della vita privata alle finalità della sfera pubblica comporta certamente alcuni vantaggi dal punto di vista organizzativo: permette di finalizzare le attività dei singoli per un comune risultato, consente di ridurre gli sprechi di tempo ed energia al fine di ottenere il soddisfacimento di un fabbisogno comune, di godere nella condivisione pacifica di una maggiore quantità di beni e nel lungo termine garantisce maggiore stabilità.
Tuttavia molti sentono il bisogno di una vita solitaria ... dominando in un riposo contemplativo il bisogno di avere e organizzare, vivono di poco, alla ricerca di una beatitudine che si pone come alternativa, a volte necessaria, ai piaceri legittimi di cui si può godere in società, nella vita comune.
Nessuno impedisce la libera scelta della solitudine, anzi in fondo la maggior parte delle donne e degli uomini guarda con ammirazione chi sa andare per la propria strada "in solitaria": un certo stupore, una certa meraviglia incuriosisce e fa prendere coscienza del fatto che sia possibile a tutti e sia spesso un bisogno comune stare da soli, andare da soli.
Chi va da solo "provoca" in chi rimane nel gruppo sentimenti contrastanti: ammirazione e timore, fiducia e sfiducia, spirito di intraprendenza o rinuncia.
La "vita dei solitari" obbliga "involontariamente" la coscienza degli uomini di società a ripensare sé stessa, le proprie abitudini e i propri modelli di riferimento. Il solitario mostra davanti all'incertezza qualità straordinariamente comuni: prudenza, coraggio, prontezza, veracità, riflessività, equilibrio, giustizia, rispetto...
La vita dei solitari richiede seria preparazione, senza la quale sarebbe pericolosissima: se scandalizza i "ben pensanti", i "prudenti", gli "esperti", muove l'interiorità del vicino ad una maggiore riflessione, a maggiore calma, a maggiore discernimento. Se vissuta in modo equilibrato può diventare, anche per la vita comune, una via esemplare, "superiore" ... se nella conoscenza di sé, per esperienza e matura preparazione, allontana da quel comportamento talvolta riconoscibile nelle bestie e muove alla virtù intesa come pacifica tensione al giusto equilibrio tra gli eccessi, troppo spesso ritrovati nella vita di società. 
La vita "pura" dei solitari può offrire al loro ritorno al mondo il servizio più utile, se nello sciogliersi al Sole come neve scompare, impregnando le aridità della terra a cui da vita...

           

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