Una cosa può essere causa di un‘altra in due modi:
direttamente o indirettamente.
Indirettamente, come un agente
che produce una disposizione previa a un dato effetto
è occasionalmente e indirettamente causa di quell'effetto:
come se si dicesse che chi ha fatto seccare la legna
è causa della sua combustione.
E in questo senso bisogna affermare che
il diavolo è la causa di tutti i nostri peccati:
perché fu lui a istigare al peccato il primo uomo,
dal cui peccato derivò a tutto il genere umano
una certa propensione a ogni sorta di peccato.
E in questo senso vanno intese le parole
del Damasceno e di Dionigi [cf. ob. 1].
Una cosa è invece causa diretta di un‘altra
quando concorre direttamente a produrla.
E in questo senso il diavolo non è la causa di ogni peccato:
per la ragione che non tutti i peccati sono commessi
dietro istigazione del diavolo,
ma alcuni hanno origine dalla libertà dell‘arbitrio
e dalla corruzione della carne.
Infatti, come osserva Origene [Peri Arch. 3, 2],
anche se non esistesse il diavolo gli uomini
avrebbero ugualmente l‘appetito dei cibi, dei piaceri venerei
e di altre simili cose sulle quali accadono, senza il freno della ragione,
molti disordini, specialmente in seguito alla corruzione della natura.
(Ma il tenere a freno e in ordine tale appetito è in potere del libero arbitrio).
Quindi non è affatto necessario che tutti i peccati
provengano dalla suggestione del diavolo.
Se però provengono da essa, allora gli uomini sono portati
a compierli «per il medesimo inganno che sedusse i nostri progenitori»,
come dice S. Isidoro [Sent. 3, 5].
Anche i peccati commessi senza istigazione del diavolo
rendono ugualmente gli uomini figli del diavolo,
rendono ugualmente gli uomini figli del diavolo,
perché peccando imitano lui, che fu il primo peccatore.
L‘uomo può cadere nel peccato per opera propria,
mentre non può assurgere al merito senza l‘aiuto divino,
che gli viene somministrato per mezzo degli angeli.
Quindi è vero che gli angeli cooperano a tutte le nostre opere buone,
mentre non è vero che tutti i nostri peccati
provengono dalle istigazioni
dei demoni.
Sebbene non esista alcun genere di peccato che non provenga
talvolta dalle suggestioni diaboliche.
San Tommaso d'Aquino, Somma Teologica, I, q. 114, a. 3
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